Personaggi
storici

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PADRE EUSEBIO CHINI

(Segno, 1645 – S. Magdalena de Kino, 1711)

Gesuita nato a Segno, fu missionario in Messico e in Arizona; fu inoltre esploratore, evan­gelizzatore, geografo e ranchero: a lui va il merito di aver dimostrato la peninsularità della California e l’aver promosso il progresso civile, sociale ed economico degli indiani Pima.

In Messico a lui è intitola­ta la città di S. Magdalena de Kino, oltre a scuole e ospedali in Usa e Messico. Nel corso della sua instancabile attività fondò ben 24 missioni.

Oggi il comune di Predaia, come in precedenza quello di Taio, è gemellato con il comune messicano di S.Magdalena de Kino.

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FRANCESCO VIGILIO BARBACOVI

(Taio, 1738 – Trento, 1825)

Di famiglia distinta, dopo aver compiuto gli studi di retorica e di fi­losofia a Trento, praticò la giurisprudenza e l’avvocatura. Nel 1767 entrò nell’amministrazione del principato trentino, divenendo nel 1772 assessore nel tribunale ecclesiastico e nel 1774 entrò nel con­siglio aulico. Tra il 1792 e il 1796 fu cancelliere aulico. Fu protagonista dell’iniziativa di un nuovo codice civile per il principato promossa nel 1784, arrivando nell’anno successivo a completare la sua opera più importante, il Progetto di un nuovo codice giudiziario nelle cause ci­vili. Il codice, innovativo, venne approvato nel 1788 e rimase in vigore fino al 1807.

Reich

DESIDERIO REICH

(Taio, 1849 – Trento, 1913)

Dopo gli studi classici, conseguì la laurea in geografia e storia all’U­niversità di Vienna, entrando nelle scuole di Rovereto e poi di Trento come insegnante. Cultore degli studi di storia trentina e membro del­la Commissione imperial-regia per la conservazione dei monumenti storici, seppe coniugare la ricerca archivistica con i dati offerti dal­le indagini archeologiche, linguistiche e toponomastiche. Uno degli studi più noti, fu quello dedicato ai castellieri preistorici del Trentino, capillarmente individuati e analizzati.

ENRICO SICHER

(Coredo, 1865 – Verona, 1915)

Naturalista e insegnante a Verona. Morì nel corso di un bombardamento austriaco su Verona: dal balcone di casa osservava gli eventi su piazza Erbe quando una scheggia lo colpì ucciden­dolo immediatamente. Suo figlio si era appena arruolato con l’esercito italiano.

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ANGELO NEGRI

(Tres, 1889 – Uganda, 1949)

Vescovo e missionario, venne ordinato sacerdote nel 1912 nella con­gregazione dei Figli del Sacro Cuore di Gesù e nel 1934 divenne vicario apostolico del Nilo Equatoriale, in Uganda; nel 1935 venne ordinato vescovo titolare di Barica, in Algeria, nell’antica provincia romana di Numidia.

ENRICO CONCI

ENRICO CONCI

(Trento, 1866 – Trento, 1960)

Figlio del notaio di Mollaro Germano, si laureò a Innsbruck e intra­prese la professione forense. Nel 1896 fu deputato alla Dieta tiro­lese, dove rimase fino al 1911, difendendo le ragioni dell’autonomia trentina. Fu uno dei promotori della costruzione della ferrovia Tren­to-Malé. Internato a Katzenau come sospettato politico fino al 1917, divenne senatore del Regno d’Italia nel 1920, carica che mantenne anche dopo l’avvento della Repubblica, tra il 1948 e il 1953. Sua figlia Elsa venne eletta nell’Assemblea Costituente.

CELESTINO ECCHER

CELESTINO ECCHER​

(Dermulo, 1892 – Trento, 1970)

Dopo aver frequentato il Seminario a Trento, venne ordinato sacer­dote a Bressanone nel 1917 e destinato a Tione e Mori. Dotato di uno spiccato talento musicale, nel 1922 venne inviato a Roma alla Pontificia Scuola superiore di musica sacra, dove rimase tre anni conseguendo i magisteri di canto gregoriano e di composizione sa­cra. Tornato a Trento fu incaricato dell’insegnamento della musica nel seminario diocesano, con la direzione della cappella musicale della cattedrale e, per un trentennio (1932-1962), fu insegnante di musica sacra nel conservatorio “Monteverdi” di Bolzano.

Nel 1927 fondò la Scuola diocesana di Musica sacra e fu inoltre compositore di musica sacra. A lui è intitolata la scuola musicale nata nel 1986 nelle valli di Non e di Sole.

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EMMA SCHWARZ

(Smarano, 1914 – Smarano, 1992)

Ultima di sette figli, restò orfana di madre in tenerissima età, mentre il padre, scomparso nel 1925, era stato emigrante in Pennsylvania e poi capocomune fino al 1922. Fu aiutata negli stu­di dal parroco don Andrea Bertoldi, conseguendo il diploma magistrale. Da sempre impegnata per i diritti delle donne, nel 1953 fondò il movimento delle Donne Rurali, espressione femmini­le di Coldiretti. Ha pubblicato inoltre studi su questioni psicopedagogiche nell’infanzia rurale. Nel 2005 il Comune di Smarano le ha dedicato una via.

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GUIDO MONCHER

(Coredo, 1873 – Vienna, 1945)

Pioniere dell’automobile e del volo, fu l’inventore del primo elicoplano; ebbe tra i propri col­laboratori il giovane ingegnere Gianni Caproni. Memorabile fu, il 10 gennaio 1910, il primo volo dell’apparecchio “Elodie”; fu questo il punto di arrivo dell’esperienza dell’ingegnere coredano, che quindi passò il testimone proprio a Caproni. Personaggio eclettico, divenne nel 1902 pro­prietario della “Tipografia Artistica Tridentina”, e nel 1903 aprì “Al Buon Mercato”, uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato. Fu comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco di Trento.

Nel 1911 fondò la “Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi”, da cui nacque la banda musi­cale di Trento. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi sul fronte orientale e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato un pioniere dell’auto­mobile, ne permise la collocazione al servizio automobilistico. Dopo la guerra, le difficoltà a riprendere le numerose attività avviate, oltre ad attacchi diffamatori, lo portarono nel 1921 al trasferimento a Vienna.

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SILVIO VOIS

Il monumento al legionario Silvio Vois venne eretto a Taio nel 1922, a memoria del soldato di fanteria che cadde con la divisa italiana sul fronte del Carso il 20 dicembre 1916. Autore del monumento è il grande scultore noneso Stefano Zuech (Arsio, 1877 – Trento, 1968), che qui realizza una delle sue opere più pregevoli. L’irredentista Vois è raffigurato in modo non con­venzionale, come un cavaliere medievale, a trasmettere nelle intenzioni dell’artista l’idea di un eroismo senza tempo, in cui la spada e il sacrificio personale vengono messi a servizio dei propri ideali.